Per il Presidente Marrazzo 1518 no contro l’antenna su Monte Gennaro

In un solo mese sono state raccolte centinaia di adesioni alla protesta contro il ripetitore di novanta metri

Sono state consegnate le prime 1518 firme al presidente della Regione Lazio contro la localizzazione di nuove antenne su Monte Gennaro. Il 18 luglio Comitato "Monte Gennaro senza antenne" ha trasmesso a Piero Marrazzo una lettera aperta per dire no all’elettrosmog nel Parco Regionale Naturale dei Monti Lucretili. Un appello sottoscritto in meno di un mese da oltre 1500 cittadini.

L'iniziativa proseguirà nei prossimi giorni e le ulteriori adesioni alla protesta verranno trasmesse in seguito. La lettera è stata inoltre inviata per conoscenza al Presidente e a tutti i capigruppo del Consiglio regionale del Lazio, , all'assessore all'Ambiente e cooperazione tra i popoli, all'assessore all'Urbanistica, al sindaco di Palombara Sabina e al presidentedel Parco Regionale dei Monti Lucretili.

 

La lettera

On Presidente Marrazzo,

in un recente articolo abbiamo letto che lei si dichiara un presidente di regione “vicino alla gente”, ed è per questo che siamo a scriverle questa lettera, certi che la leggerà con la giusta attenzione. La variante al Piano territoriale di coordinamento per la localizzazione degli impianti di emittenza, adottata con la delibera di giunta regionale 13 marzo 2007 n. 172, ha individuato la sommità di Monte Gennaro tra i nuovi siti sui cui trasferire la potenza prevista dal P.A.F. per il sito attuale di Colle Anfagione (comune di Capranica Prenestina).

La stessa area è anche oggetto di un progetto preliminare di Radio Subasio. Tale decisione ci preoccupa molto, non solo perché un traliccio di oltre 90 metri rovinerebbe per sempre il panorama di un paesaggio unico, quello della “Montagna di Roma”, visibile persino dal Gianicolo, ma anche perché la riteniamo sbagliata sotto almeno due punti di vista:

1) La procedura amministrativa seguita sinora è, anostro avviso, lacunosa: - Manca il nullaosta ufficiale del Parco naturale regionale dei Monti Lucretili, soggetto quasi mai coinvolto in sede di Conferenza dei servizi e il cui parere non è stato ad oggi adeguatamente considerato; - Manca il permesso della Sovrintendenza ai beni archeologici ed ambientali, vincolante ai fini dell’autorizzazione; - Non sono state coinvolte le realtà sociali ed associative dei territori in oggetto, nonostante quanto indicato all’articolo 10 delle NTA e del PTC che invece promuove “l’adeguata partecipazione dei cittadini o delle associazioni interessate”.

2) La presenza di una struttura metallica di tali dimensioni, con i relativi annessi edificati, segnerà una ferita profonda agli sforzi fatti finora per tutelare l’area e valorizzare il territorio in chiave turistica e culturale. L’area ricade nel Parco naturale dei Monti Lucretili, istituito proprio dalla Regione perché giudicata ricca di valori naturalistici e ambientali, da tutelare e tramandare nella sua bellezza alle future generazioni. Come può adesso la Regione fare una scelta così contraddittoria? E come può tale scelta risultare credibile agli occhi di centinaia e migliaia di cittadini, che - pur con mille incomprensioni e difficoltà - sono riusciti con saggezza e civiltà ad accettare i vincoli imposti dal Parco?


Le chiediamo quindi, gentile Presidente, di voler accogliere la nostra preoccupazione come un invito a riconsiderare la decisione e a voler riaprire il tavolo del dialogo dando maggiore ascolto alle parti sociali ed istituzionali interessate. Cogliamo l’occasione per invitarla a Palombara Sabina per un confronto diretto con la popolazione. Sarebbe davvero un regalo per i tanti cittadini che ancora credono in una politica partecipata e trasparente.
Cordiali saluti

 

 

 

fonte La voce del Nordest Romano Anno VII n. 14 • 25 Luglio 2008 

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