Caso sospetto di meningite a Montelibretti: psicosi in tutta la Sabina

Probabilmente, anzi quasi con certezza, finirà nel migliore dei modi, la vicenda di G.M., 17 anni, residente nel comune montelibrettese, studente del liceo scientifico “Gregorio da Catino” di Passo Corese. Finirà con la dimissione dal reparto “malattie infettive” del Policlinico Umberto I di Roma, dove era stato ricoverato nella serata dello scorso 4 gennaio per un “sospetto” caso di meningite. Il giovane si era recato nei padiglioni della Fiera di Roma per festeggiare il capodanno.

In quel momento, con ogni probabilità, sembra essere avvenuta la sospetta infezione (sospetta perché i medici hanno mantenuto il totale riserbo sulla tipologia dell’agente che ha provocato il malessere del ragazzo). Da lì i primi sintomi, a distanza di tre o quattro giorni, la prima tappa al presidio di primo soccorso di Palombara Sabina, il successivo trasferimento all’ospedale di Tivoli per una tac di accertamento, e il definitivo ricovero presso l’ospedale capitolino. Un paio di giorni e la notizia, genera quella che poi verrà etichettata come una forma di “psicosi collettiva”.

All’azienda sanitaria di Palombara Sabina è sufficiente il sospetto per decretare una copertura a tappeto di profilassi antibiotica riservata ai giovani di Montelibretti. Scatta la corsa al Ciproxin, prelevato, secondo i dati dell’ambulatorio montelibrettese, da 150 residenti tra i 15 e i 29 anni. Altri dati indicano che la quasi totalità della popolazione del piccolo comune si è munito del farmaco, recandosi perfino nelle farmacie degli abitati attigui.

Una vera e propria immunizzazione, mentre dal Policlinico niente ancora viene confermato né smentito. Lunedì mattina l’allarme si sposta al liceo coresino, dove molti tra studenti e professori, sono restii a riprendere l’attività didattica. Intanto da Roma arrivano le prime buone notizie, quelle dei miglioramenti dello stato di salute di G.M., la ripresa di conoscenza che lo ha portato “a fare colazione e a volersi anche alzare per un po’”.

La parabola dell’allarmismo comincia a scendere, ma la situazione si ristabilirà, quasi totalmente, nella mattinata di mercoledì 9 gennaio, quando alcune indiscrezioni lasciano presagire che il giovane montelibrettese verrà presto dimesso. Ma i giorni precedenti sono stati duri anche a Passo Corese.
Dopo la notizia è iniziata una catena di contatti tra genitori, studenti e docenti. I cellulari del sindaco di Fara Sabina Vincenzo Mazzeo, del preside dell’istituto Michele Lamura e di molti professori coresini presi d’assalto.


È la paura a muovere il tam tam delle telefonate, la paura di una possibile quanto improbabile “epidemia” in bassa Sabina. Lunedì mattina (il sette) il piazzale antistante l’entrata del “Da Catino” è affollatissimo: molti, tra studenti e professori, sono restii ad entrare in classe. Arriva il sindaco per discutere il da farsi con il dirigente scolastico.


Arrivano però anche le tragiche notizie dal capoluogo reatino: un bimbo di 18 mesi perde la vita per un “sospetto” caso di meningite da meningococco, creando il panico a Rieti ed inducendo il sindaco Giuseppe Emili ad un’ordinanza di chiusura straordinaria dei plessi scolastici.
La paura diventa panico, molti dei ragazzi che affollano il piazzale del liceo coresino fanno dietrofront, mentre viene comunicato che a Passo Corese l’attività didattica si svolgerà regolarmente: “Non c’è motivo di sospendere le lezioni- dichiara il sindaco Mazzeo, che ha un figlio iscritto al liceo -si andrebbe ad alimentare ancora di piùl a paura dei genitori.

È giustificata la preoccupazione, ma voglio rassicurare tutti che non c’è nessun pericolo nei nostri plessi scolastici”. Alle parole del primo cittadino seguono quelle dei dirigenti delle Asl, prima comunale e poi Provinciale: “Sarebbe meglio evitare allarmismi”.

Ormai è troppo tardi, le voci si rincorrono e si distorcono, facendo spuntare fantomatici casi, ovviamente smentiti, in tutto il territorio Provinciale. Anche il giorno seguente, il martedì, le scuole coresine sono semi deserte, soprattutto gli istituti superiori del Polo Didattico. La tensione si attenua, con le notizie rassicuranti in arrivo dalle cronache nazionali, i messaggi positivisti del Ministero della Salute e i miglioramenti del giovane studente montelibrettese.
Nella mattinata di mercoledì l’affluenza alle scuole è quasi regolare, e la situazione torna piano piano alla normalità.

 

fonte (Voce del nordest romano - Anno VII n. 01 • 11 gennaio 2008)

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