Non si ferma il comitato “Monte Gennaro senza antenne” dopo l’intesa raggiunta in Regione che ha portato al blocco dell’impianto di Radio Subasio e al ridimensionamento del progetto: un solo traliccio invece dei due inizialmente previsti.
Il Comitato vuole di più: vuole Monte Gennaro definitivamente libero dall’elettrosmog. “La cosa più sconcertante - sostengono dal Comitato - è che Monte Gennaro ricade all'interno del Parco dei Monti Lucretili, individuato dalla Regione stessa come area dal notevole valore naturalistico e paesaggistico, e come tale da tutelare e tramandare in tutta la sua bellezza alle future generazioni. Quello che ci chiediamo è come può ora la Regione averlo individuato come sito idoneo per l'installazione di un traliccio metallico, con tanto di annessi e strutture in cemento”. E la spiegazione, secondo i difensori del parco, non può essere quella offerta da un consigliere, cioè “il Lazio ha il più alto numero di aree protette e noi da qualche parte queste antenne le dobbiamo mettere”.
La direzione indica è opposta: in un Parco Naturale Regionale, ovunque esso si trovi, la Regione dovrebbe incoraggiare e promuovere progetti per uno sviluppo sostenibile del turismo e dell'agricoltura, pratiche di sviluppo compatibili con il rispetto dell'ambiente. Riconosce i passi avanti il Comitato, ma non si arrende: “Nonostante lo sconforto per una tale decisione, dobbiamo riconoscere che il lavoro fatto in questi mesi da parte di tutti (noi cittadini con quasi 3000 firme raccolte e consegnate in circa due mesi, il Parco, l'amministrazione comunale e le forze politiche) ha portato dei risultati significativi, primo tra tutti quello di far divenire Monte Gennaro oggetto di discussione in aula. Si è riusciti quindi ad ottenere delle importanti modifiche al piano originario, compresa la bonifica dell'area dalle antenne abusive esistenti e l'apertura di un dialogo con gli enti locali. Non possiamo però ritenerci soddisfatti dei traguardi - pur importanti - raggiunti, poiché ci sembra assurda la scelta di collocare anche un solo traliccio in un'area protetta. Continueremo ad impegnarci per cercare di tutelare le nostre montagne”.
La variante al piano antenne è stata approvata dalla Regione il 18 settembre scorso. Risultato: via tutti i ripetitori televisivi dal sito di Monte Mario a Roma e riduzione del 50 per cento di quelle istallate a Monte Cavo nei Castelli Romani. Il comitato “Monte Gennaro senza Antenne” esprime piena solidarietà verso i cittadini di quelle zone, “costretti da anni a vivere in situazioni di illegalità e inquinamento” perché “la delocalizzazione di un problema non è la sua soluzione, ma semplicemente il suo spostamento”.
fonte La voce del Nordest Romano Anno VII n. 17 • 08 Ottobre 2008