Roma, 16 gen. (Apcom) - Oltre il 90% dei Comuni del Lazio è moroso nei confronti delle aziende di smaltimento e trattamento dei rifiuti, per questo la raccolta in molte province della regione sarà sospesa da martedì prossimo se le amministrazioni comunali non risponderanno sul debito, che negli ultimi anni è giunto ormai ad oltre 200 milioni di euro. In particolare rischiano un 'effetto Napoli' i Comuni più 'ritardatari' di Roma, Pomezia, Nettuno, Mentana e Fontenuova, Rieti, Monterotondo, Palombara, Ardea, Latina, Tivoli, Ariccia, Fiumicino, Ciampino.
Lo rende noto Federlazio, l'associazione delle piccole e medie imprese del Lazio, spiegando che la questione potrebbe però trovare una soluzione lunedì prossimo, perchè la Regione ha chiesto a Federlazio un incontro urgente per discutere la situazione e vagliare ogni possibilità per scongiurare il blocco. L'incontro è previsto per lunedì alle ore 9 e si svolgerà a porte chiuse presso gli uffici della regione. Le discariche coinvolte nell'agitazione (Malagrotta, Guidonia, Albano, Civitavecchia, Viterbo e Rieti, Latina, Frosinone) riguardano tutte le province della regione ed interessano oltre il 90% dei comuni del territorio.
In una nota Federlazio ricorda che già lo scorso 12 dicembre era stata inviata una lettera - indirizzata, tra gli altri, al presidente della Regione Piero Marrazzo, agli assessori regionali Luigi Nieri (Bilancio) e Filiberto Zaratti (Ambiente) e a tutti i presidenti delle Province del Lazio - in cui si segnalava "il gravissimo stato debitorio in cui versano alcuni Comuni del Lazio nei confronti delle aziende di smaltimento e trattamento dei rifiuti: le aziende di smaltimento rifiuti, oltre all'ingente danno relativo ai mancati introiti, sono costrette anche a subire la beffa di continuare, per legge, a pagare obblighi dovuti come ad esempio l'ecotassa e gli oneri di post gestione, che non possono certo essere elusi e che devono essere pagati a prescindere dalla materiale erogazione del corrispettivo", spiega Federlazio.
Per l'associazione "è pertanto facile prevedere a breve, in mancanza di azioni correttive, l'entrata in crisi finanziaria dell'intero sistema. Crisi che potrebbe aggravarsi dinanzi all'attuale scenario nazionale ed internazionale". Per questo la Federlazio a dicembre aveva avvertito che "se entro il 15 gennaio non fossero pervenute risposte, avrebbe reso operativo lo stato di agitazione della categoria attraverso la sospensione del servizio di trattamento e di smaltimento finale".
L'ultimatum era scaduto ieri e "non essendo pervenuta alcuna risposta" Federlazio ha avvertito che da martedì prossimo le aziende sospenderanno il servizio nei confronti dei Comuni morosi "fino a data da destinarsi".
fonte Virgilio notizie