Come Spartani alle Termopili, un corteo di circa 200 cittadini ha manifestato il 2 ottobre per le vie di Palombara in difesa del territorio e della Campagna Sabina. Questa volta però non sono i Persiani di Re Serse a costituire pericolo; la minaccia deriva dal progetto del Centro Industriale, che secondo i manifestanti, porterebbe degrado e distruzione nel cuore verde della Sabina Romana.
Il corteo, con in testa i bambini, si è dipanato attraverso le vie del Paese fino a raggiungerne la sommità in piazza Vittorio Veneto dove per almeno 2 ore è riecheggiato lo slogan “Contro l’industria noi lottiamo - La nostra terra difendiamo”. Nel frattempo una delegazione di manifestanti veniva accolta presso gli uffici del Sindaco per poter esternare la determinazione a difendere la propria terra da degrado e distruzione.
Il sindaco Paolo Della Rocca, ha ascoltato con molta attenzione i delegati del Comitato di Vallata “4 strade e zone limitrofe”, comitato che ad oggi rappresenta le volontà di 1.200 cittadini palombaresi, garantendo riflessioni in materia.
Il Comitato spiega le ragioni del NO al centro Industriale:
Impatto ambientale: 100 capannoni su 35 ettari equivale a distruggere il nostro territorio; inquinamento Idro-geologico: in quella zona la falda acquifera si trova a 2 mt di profondità; inquinamento acustico: il rumore della produzione toglierebbe tranquillità e silenzio;
pericolosità stradale: 4000 automezzi in più si troverebbero a circolare su una strada già inadeguata come via della neve; inquinamento atmosferico: la produzione industriale e 4000 automezzi al giorno produrranno un inquinamento dell’aria che respiriamo con polveri sottili e altri agenti inquinanti; inutilità dell’Insediamento Industriale: esistono già altri centri industriali nelle immediate vicinanze e registriamo la numerosa presenza di capannoni vuoti, non utilizzati, allora a che serve creare altre zone industriali se quelle che ci sono non servono o non sono utilizzate?
fonte (Voce del nordest romano - Anno VI n. 18• 12 ottobre 2007)