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Regione Lazio - Via libera a riforma delle Comunità Montane

28/05/08 - La Giunta Regionale, su proposta dell’Assessore agli Enti Locali, Daniele Fichera, ha approvato, questa mattina, la Proposta di Legge sul riordino delle Comunità Montane del Lazio e sulla razionalizzazione e l’incentivazione delle forme di associazionismo sovracomunale.

La proposta di Legge dell’Assessore Fichera, infatti, non si limita ad attuare la Legge Finanziaria nazionale per il 2008, ma punta all’avvio di un riordino complessivo delle Comunità Montane e delle altre forme di associazionismo intercomunale della Regione.

La Regione Lazio con la proposta Fichera, individua un unico livello associativo sovracomunale, che costituirà il livello ottimale: d’ora in poi, per quanto riguarda l’associazionismo comunale, ci saranno solamente le Unioni di Comuni o le Comunità Montane.

Non saranno più agevolate, né finanziate, di conseguenza, altre forme di associazionismo intercomunale e non sarà più possibile per i comuni appartenere contemporaneamente a Comunità Montane e Unioni di Comuni, né a più Unioni di Comuni.

Con la Proposta di Legge si procederà, altresì, ad un primo riordino delle Comunità Montanelaziali,passando, dalle attuali 22, a 14.

Rimarranno solamente le Comunità Montane in cui siano presenti Comuni classificati montani o parzialmente montani con territorio montano superiore al 75% rispetto al territorio complessivo aventi una popolazione montana residente superiore al 55% della popolazione residente complessiva che non potrà mai essere, di norma, inferiore ai 10.000 abitanti e le Comunità Montane con un numero di Comuni partecipanti non inferiore a quattro.

Dalle Comunità Montane scomparirannoinoltre, iComuni capoluogo di Provincia, i Comuni costierie i Comuni con una popolazionesuperiore ai 20.000 abitanti.

Otto Comunità Montanedella Regione, non avendo tali requisiti, sono destinate a scomparire, ma potranno trasformarsi in Unioni di Comuni le quali, però, avranno requisiti stringenti: una previsione di durata non inferiore ai 10 anni, una dimensione demografica complessiva di norma non inferiore ai 10.000 abitanti e l’obbligo di esercitare, in luogo dei comuni partecipanti, funzioni e servizi fondamentali, come la gestione associata dei servizi di Polizia Locale, funzioni e compiti inerenti le infrastrutture, la viabilità, i trasporti e i servizi sociali ed assistenziali.

Alle Comunità Montane che si trasformeranno in Unioni di Comuni, saranno assicurati, per il triennio 2008-2011, finanziamenti straordinari per la loro trasformazione.

Con la Proposta di legge approvata dalla Giunta, si riduce il numero delle Comunità Montane, ma si interviene anche sulla governace con un netto taglio degli Organi rappresentativi e con una forte riduzione delle indennità.

La proposta prevede un unico modello di governanceidentico per le Comunità Montane e le Unioni di Comuni, più semplice, più snello e meno oneroso.

Gli Organi, in base all’ipotesi di riordino, sono l’Assemblea, composta da un numero di membri pari al numero dei Comuni partecipanti, il Presidente, eletto da tutti i Consiglieri comunali dei Comuni e un Revisori dei Conti.

La proposta di Legge Fichera ipotizza, infine, un “secondo tempo” della riforma, stabilendo che entro 12 mesi la Regione dovrà approvare un piano di riordino territoriale, di decentramento e di trasferimento di compiti, funzioni e risorse.

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